“Feedback”

(Già pubblicato “in vari luoghi” ma ancora attuale)

Della serie “cattivi consigli”, vorrei oggi che il lettore o la lettrice riflettessero su questa parola: feedback, in italiano: retroazione. Cosa significa questa parola per voi, per la vostra vita? E, in particolare, cosa significa questo concetto per I vostri “rapporti socio-economici”? Addirittura potrei parlare di “rapporti di classe”. Lo applicate? Davvero? Convinti? Sicuri? Torniamo indietro assieme di qualche passo. Dato che non vivo su qualche lontano pianeta, (contrariamente alla convinzione comune) sono circondato da persone che cercano lavoro, fanno colloqui, fanno vari corsi “di formazione”etc. Soprattutto in questi ultimi, (ma anche in molti altri ambiti…) viene posta la domanda “Come si affronta un colloquio di lavoro?”. Sgombriamo subito il campo da conclusioni affrettate: non esistono domande banali. Solo risposte banali. Oppure risposte “di scarsa qualità”. Se non erro, (non sono sicuro, comunque non ha importanza) è stato Carl Sagan, persona che ammiro moltissimo, a dire “la scienza serve per migliorare la qualità e la quantità di risposte che siamo in grado di dare”. E’ qui che entra in gioco il “ feedback” o retroazione. Nel rispondere alla domanda “Come si affronta un colloquio di lavoro?” interiorizzate, se posso usare questo termine, il concetto di “feedback”? Davvero? Convinti? Sicuri? E su cosa si basa questa sicurezza? Ora un ipotetico lettore o un’ipotetica lettrice “autocosciente” (non esistono) mi risponderebbe: “Mi sono messo/messa nei panni dell’interlocutore/interlocutrice, ho cercato di dare le risposte che al suo posto avrei voluto avere”. Oppure mi si potrebbe addirittura rispondere “Basandomi su una casistica X, ho dato quelle risposte che mi davano maggiori garanzie di successo”. Quindi siete convinti di applicare una sorta di “feedback”, date qualcosa per avere una risposta Y. Convinti? Nessuno “in sala” sostiene il contrario? Davvero? Chiaramente ho la certezza che rimarrete sulle vostre posizioni. Possiamo esaminiamo la questione da altri aspetti?No? Perchè? Qui ci troveremo di fronte a risposte diverse. Esaminarle tutte, ci porterebbe via più tempo di quello che la vostra pazienza consente. Ma sostanzialmente, la realtà è del tipo “così avete deciso e basta”. Cercherò brevemente di smontare un po’ la risposta: “è evidente che sia così”. Tutti concorderete che si tratta di una situazione “dialettica”, e sulla “scacchiera di Hegel” (vi piace questa immagine? Credo di non averla neppure coniata io), le mosse possibili sono limitate. Il punto è che voi stessi evitate persino di prendere in considerazione un certo numero di mosse possibili (rese possibili dalle “regole del gioco”). Voi avete già collettivamente bollato di “pessimismo” ad es. tutte quelle che potremmo definire le “strategie del giorno dopo”(ora vi spiego di cosa si tratta) malgrado che esse, storicamente, siano state (sembra) applicate con qualche risultato. E’ convinzione diffusa (c’è chi la mette in dubbio con argomenti storicamente fondati, ma come vedrete questo non ci interessa) che internet sia nato da una rete militare Usa. Ad un certo punto, il Pentagono avrebbe, secondo questa ipotesi, immaginato “Cosa succederebbe dopo, un attacco nucleare nemico coronato dal successo?” La risposta (secondo questa tesi) sarebbe stata “dobbiamo realizzare una rete di comando decentrata capace di resistergli”. Esaminiamo il “meccanismo di pensiero”. Ecco un esempio di “strategia del giorno dopo”, ipotizzare che la peggiore delle ipotesi realisticamente possibili sia già avvenuta, e agire di conseguenza. Ora i miei lettori e le mie lettrici esclameranno “Pessimismo!” se non “Paranoia!”…Ma la mia tesi è dimostrata: voi stessi esaminate un numero di “mosse possibili” più limitato di quante ne “permettano le regole del gioco”….Ed è anche una “illustrazione”, direi “da manuale” di come si possa strutturare una strategia sulla “retroazione”….Ora torniamo alla domanda iniziale: “Come si affronta un colloquio di lavoro?”, naturalmente non postulando che vi abbiano già scartati (ipotesi che renderebbe priva di senso la domanda), ma per esaminare le risposte che voi avete dato, ossia: “In modo che mi assumano a prescindere da ogni altra considerazione”. Davvero è “pessimistica” oppure “paranoica” quella che abbiamo definito la “strategia del giorno dopo”? Guardate che è molto più pessimistica e/o paranoica la tesi “l’interlocutore/interlocutrice non può trovare da sé ragioni sufficienti ad assumermi”. Ma torniamo al “feedback”. Ora, che tipo di feedback dà la vostra risposta? Esaminiamola un po’. Dato che tutti o quasi rispondano “In modo che mi assumano a prescindere da ogni altra considerazione”, l’interlocutore/interlocutrice è portato ad “alzare sempre più l’asta” delle sue richieste. No? E voi “a saltare sempre più alto”. Poi, facendo questa volta “l’ipotesi più favorevole”, se venite assunti, dovete in qualche modo adempiere a quanto avete promesso. E vi trovate di fronte a lavori sempre peggiori. Ecco come il meccanismo del “feedback” lavora contro di voi. Siete ancora convinti, di avere “interiorizzato” il concetto di “retroazione”?



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