Apologia del boudoir (parte 2)

(prosegue da https://corsivimistiallabrace.wordpress.com/2014/03/26/apologia-del-boudoir-parte-1/)

….in realtà non solo non è affatto logico che voi non mi prendiate sul serio il De Sade, ma questa è appunto una delle cause del fatto che nonostante le sue opere si trovino anche al supermarket, l’umanità non ne trae il benchè minimo giovamento…

Riflettete…. “la ripetizione è la madre dello studio”, ripeterò dunque quanto già affermato…Voi fate di peggio di qualsiasi eroe del Marchese….Come è che ne sono tanto sicuro? Ma è semplice: qualsiasi persona di mia conoscenza …E’ artefice di atti ben peggiori, quindi posso ragionevolmente supporre, pur non conoscendovi che anche voi…

Ora: se dunque voi fate cose ben peggiori, (e per motivi ancora meno giustificabili), si potrebbe supporre che, qualsiasi presa di coscienza, come quella che potrebbe portarvi la lettura del De Sade, sia un lodevole passo nella famosa direzione di “estendere l’area della consapevolezza”. Non è così; perchè?

Sgombriamo subito il campo da conclusioni affrettate: io non vi stò suggerendo di imitare i protagonisti delle opere del Marchese: sarebbe troppo innaturale per voi, e come tutte le cose troppo artificiali “non riuscirebbe bene”.

C’è in effetti un’altra ragione per cui, come ho scritto prima, nonostante le sue opere si trovino anche al supermarket, l’umanità non ne trae il benchè minimo giovamento. E’ quella di considerare le sue opere come “volgarmente” pornografiche, senza esaminarne le idee.

Con qualche ironia (neppure troppa, benchè non condivida la spiritualità dell’autore) citerò come “teste della difesa” lo Stephen E. Flowers, che nella sua opera “Lords of the Left-hand path” osserva come le opere del Marchese siano difficilmente da classificare come “pornografiche” come ritengono coloro che non le hanno mai lette (o come ritengano coloro che le hanno lette solo superficialmente, aggiungo io). Potrei del resto, chiamare “al banco” anche testimoni più autorevoli.

Analogamente a quanto accade ad es nelle opere di Voltaire, in quelle del Marchese, gli avvenimenti dei protagonisti si amalgamano alle dichiarazioni filosofiche. Ora, adesso io potrei iniziare una disamina delle idee del Marchese, ma purtroppo le leggi che anche qui in Italia regolano la cosiddetta “libertà di espressione”, e che sono molto più restrittive di quanto il pubblico crede, mi impongano la scelta tra l’ipocrisia e il carcere. Scelgo una terza via, e ….eviterò la prevista disamina….

Accennerò solo brevemente al fatto che -a mio avviso- anche le apparenti aporie dei vari ragionamenti dei protagonisti delle sue opere, si inscrivono, a mio parere, in una coerente esposizione, nella quale è centrale la difesa della centralità dell’individuo.

Adesso devo resistere alla tentazione di scadere nell’aneddoto e di raccontarvi qualche caso (della vita …che passiamo vestiti, sia chiaro) in cui l’applicazione di idee, di concetti, nonché di nozioni del De Sade ha “fatto la differenza”. Anzi no, sia pure limitatamente cederò alla tentazione (essendo del resto tentato di raccontarvi fatti molto più stringenti) e mi concedo di accennare a come il sottoscritto, abbia a volte stupito il suo uditorio dimostrando che i meccanismi del giornalismo sono esattamente descrivibili (arriverei quasi a dire: matematicamente prevedibili -almeno nei momenti migliori intendo, non nelle quotidiane bassezze- ) nei termini delle 120 Giornate di Sodoma; anche senza la riprova della famosa tirata che H.S.Thompson pone in “Paura e disgusto a Las Vegas”, quella famosa che comincia con “Il giornalismo non è né una professione né un mestiere etc.” e che guarda caso continua con l’accenno all’autoerotismo….

Ma tutto questo per voi è certo fuorviante; mi limito ad invitarvi ad una sorta di “esperimento teorico”: come cambierebbe il vostro modo di vedere le cose, se accettaste e prendeste sul serio il Marchese? (ancora: non imitando i protagonisti delle sue opere, ma…)

Se non fosse per altro, tendo a farvi notare l’intento didattico di opere come “La filosofia nel boudoir”; vi è stato fatto il favore di tentare di istruirvi, ne volete trarre qualche vantaggio? Se perseverate nel vostro atteggiamento (ossia nel non tenere conto dei suoi insegnamenti), non ne ricaverete nessun beneficio…

Arriviamo a qualche conclusione: a) il vedere le opere del Marchese come letteratura d’evasione; c) l’attribuirgli un intento puramente pornografico; nonché c) la “spocchia” del lettore medio, che si sente a torto moralmente superiore -quando la sua vita quotidiana dimostra proprio il contrario- portano al fatto che l’umanità non ne trae alcun giovamento.

Osservate la Juliette: non perviene forse ad una vita intensa e felice proprio quando le premesse iniziali ne erano contrarie? Osservate molti dei libertini: non sono tali malgrado….quelle limitazioni della natura che teoricamente dovrebbero appunto impedirgli di….? Quindi quantomeno vedetelo -come hanno fatto in molti- ad un inno alle sempre aperte possibilità della vita umana.

La grandezza del De Sade (oltre ad avere compreso che eccitazione e orgasmo sono i soli, se non i migliori, moventi di ogni nostra azione) consiste nell’avere mostrato (e dimostrato, con la sua vita) la vittoria della ragione ( e magari anche di una volontà davvero consapevole e libera, perchè non può esistere libertà senza consapevolezza) sulle limitazioni della carne, della società, dell’ignoranza.



Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...